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Andrea Camilleri, ad un anno dalla scomparsa l’omaggio con la proiezione del film “Conversazione di Tiresia”
“Da quando io non vedo più, vedo meglio“
di Mario Di Nicola
Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali, elogia l’operato e l’iniziativa ad opera dei Teatri nazionali ( Piccolo Teatro di Milano, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Torino e Museo Nazionale del Cinema, Il Teatro Stabile di Napoli, il Teatro di Roma, della Toscana, Emilia Romagna Teatro Fondazione) per l’appuntamento fissato in data 17 Luglio, quando verrà proiettato, ad un anno esatto dalla scomparsa del grande scrittore (nato nel 1925), “il film Conversazione su Tiresia”, prodotto da Palomar e che vede protagonista Camilleri in tutte le sue sfaccettature artistiche.
Lo stesso ministro suggerisce quanto sia importante l’appuntamento organizzato, al fine di poter godere della creatività dello scrittore attraverso il film in questione, che ci dona ancora una volta, la pagina descrittiva della vitalità e dell’intelligenza di un uomo dalla spiccata caratura culturale. La speranza, sempre a detta di Franceschi, è che all’iniziativa vogliano aderire quante più realtà possibili. Il film è la coda dell’omonimo spettacolo teatrale rappresentato l’11 giugno del 2018 al Teatro Greco di Siracusa (regia di Roberto Andò), scritto e interpretato da Andrea Camilleri nell’ambito delle rassegna delle opere a carattere classico realizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico.
La vicenda è permeata sulla figura di Tiresia (siamo nella mitologia greca), indovino cieco che in un “dialogo immaginario , ma reale”, conversa con lo scrittore e con i personaggi storici che man mano si fanno avanti, interpretati sempre da Camilleri, anch’esso cieco realmente, a causa di una malattia che lo colpì. Durante la conversazione, si presentano figure come Omero, Dante, Apollinaire, Pound, Pavese e Levi. Una ricerca ed un racconto che attraversano gli anni della storia, per narrare un personaggio “rivisitato” molte volte nella letteratura e nella cinematografia. Ricordiamo Woody Allen che fece “apparire” Tiresia nel suo film La dea Dell’amore e Pasolini che lo introdusse nel film Edipo re.
“Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant’anni, ho sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia l’eternità”, queste le parole di Camilleri, nella rappresentazione teatrale che fu. La volontà di “divertire” lo spettatore, portarlo con mano nella ricerca dell’individualismo dei personaggi, che trasfigura subito il peso della storia raccontata nella “socialità” del sentire, è la chiave di lettura dell’opera teatrale dello scrittore.
Andrea Camilleri trasporta Tiresia e quel che ci arriva di questo indovino, con il filtro della letteratura, la poesia, per “investigare, come solo lui sa fare”, le innumerevoli sfaccettature subite da questo personaggio, che a ben vedere, altro non è che lo stesso Camilleri. Una sorta di porta del tempo dove riflettersi e specchiarsi, per parlare del “suo viaggio” da scrittore e pensatore del nostro tempo.
“Il cammino di Tiresia è labirintico, paradossale, emozionante, come lo è la voce di Andrea quando risuona tra le pietre del teatro greco di Siracusa. Il film mostra un gigante della cultura mondiale che con calore e leggerezza confida agli spettatori il suo messaggio più intimo, il senso della vita e della letteratura.”, queste le parole del regista Roberto Andò che curò la regia della rappresentazione teatrale a Siracusa. Un elogio alla volontà di persistere attraverso la cultura, attraverso la conoscenza del pensiero “dei Grandi”, visti come guida nel cammino spirituale che l’uomo compie ogni giorno attraverso i secoli.
Sulle pagine web dei Teatri aderenti all’iniziativa, si trovano tutte le indicazioni e informazioni in merito all’evento. L’augurio è quello di vedere presto il film nelle scuole, a riprova che il lavoro di Andrea Camilleri è prezioso e culturalmente importante.
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