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Giropoetando

Amori diversi (da Catullo a Prevert)

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Quante poesie ruotano attorno all’amore, quello vero, vissuto, con gioia o con sofferenza, con serenità o tormento? I versi raccontano passioni.

Kahlil Gibran crede sul serio all’amore. Per lui è un sentimento disinteressato ed incondizionato, non conosce limiti, non è critico: si dà senza chiedere nulla in cambio.

L’amore non dà nulla fuorché sé stesso
e non coglie nulla se non da sé stesso.
L’amore non possiede,
né vorrebbe essere posseduto
poiché l’amore basta all’amore.

Qualcuna sostiene che i diamanti siano i migliori amici delle donne. Forse, ma non tutte la pensano così, Alda Merini, per esempio, vorrebbe vivere solo d’amore e poesia; nelle sue parole ciascuna può identificarsi perché lei sa quello che le donne pensano e provano.

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente
[…]

Luciano Erba, invece vive quella fase di incertezza che segue la scoperta di un sentimento e ne precede la rivelazione all’amata. Come andrà a finire?

Sei una donna
che oggi tiene un naufrago impaziente
dimmi tu
sei scoglio
o continente?

Chi non ha mai sperato che il foedus amoris fosse aeternum, ma è pronto ad accontentarsi e godere di un solo giorno di fedeltà?

Viviamo, mia Lesbia, e amiamo
e i mormorii dei vecchi moralisti
tutti stimiamoli un soldo.
I giorni possono finire e ritornare,
ma quando muore il nostro breve giorno,
dobbiamo dormire una sola interminabile notte

Catullo vive tradimenti ed effimere riconciliazioni, nuove delusioni che fanno venir meno il bene velle e poi persino l’amor, prima antinomi. In lui il dramma dell’amore diventa coincidentia oppositorum nel proverbiale Odi et amo.

Ma l’amore è anche passione, Lesbia docet, quindi a che scopo conservarsi e perdersi il piacere del sesso? Se lo è chiesto anche Asclepiade.

Risparmi la tua verginità. A che scopo? Non è scendendo
al regno dei morti che troverai chi ti ama.
Il piacere d’amore sta solo tra i vivi; nell’Acheronte,
ragazza mia, giaceremo tutti, ossa e cenere.

E che dire di Orazio? Insegue la sua ragazza che gli sfugge. La madre le ha suggerito di non concedersi facilmente agli uomini. Lui la invita a lasciarsi andare: carpe diem, quam minum credula postero!

[…]
Ma io non ti inseguo per sbranarti
come un leone africano o una tigre spietata.
Dimentica tua madre:
è l’età dell’amore.

Giorgio Caproni si sveglia, guarda il mare e pensa a lei. Cosa c’è di più romantico di un poeta innamorato?

Sei donna di marine,
donna che apre riviere.
L’aria delle mattine
bianche è la tua aria
di sale – e sono vele
al vento, sono bandiere
spiegate a bordo l’ampie
vesti tue così chiare.

Pablo Neruda
vive nel suo intimo la passione, un sentimento misterioso, oscuro eppure presente e vivo.

[…]
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.

Jacques Prevert ammira il volto dell’amata, poi scende ai particolari, la sua bocca, i suoi occhi. Ora sono impressi nella sua memoria e ora che può stringerla al buio tra le braccia la vede come se ci fosse la luce

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
l’ultimo per vedere la tua bocca
e tutto il buio per ricordarmi queste cose
mentre ti stringo fra le braccia.

Karinprova quel tormento indescrivibile che prova chi ama e non possiede ancora l’amata.

[…]
Cosa so della tua pelle e delle tue membra.
Mi scuoter soltanto che sono tue,
così per me non c’è né sonno né riposo
finché non saranno mie
[…]

Per Alì Ahmad Sai’id Esber è finito un amore, la casa è vuota, persino i ricordi insieme sembrano averla abbandonata. Di lei non è rimasta traccia, se non nel cuore che non si rassegna.

Apro la porta – entra aria che visita i dipinti appesi,
accarezza i muri. D’improvviso, sbadiglia,
va a spalle basse il nostro amore non era là
I suoi fantasmi hanno portato via tutto ciò che ho dipinto
sul letto e sui cuscini,
sulla maniglia della porta sulla sua serratura e sono scomparsi.
[…]

Anche Eugenio Montale è perso nei ricordi di un amore lontano nel tempo e nello spazio. È certo che lei non conserva più il ricordo del luogo dove si incontravano per vivere il loro amore.

Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t’attende dalla sera
in cui v’entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.

Il tempo passa inesorabile e segna i volti di rughe. Ma sul viso della persona cara gli anni che passano fanno a tutti un effetto diverso, anche ad Attilio Bertolucci

Come pesa la neve su questi rami
come pesano gli anni sulle spalle che ami.
[…]

Una vita insieme a lei, insostituibile sostegno e guida. Eugenio Montale ora è solo ad affrontare gli ultimi anni rimasti.

[…]
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

La magia dell’amore è che quando questo sentimento è vero e puro ci si innamora sempre e ancora della stessa persona e Jacques Prevert si è scoperto ancora una volta innamorato di una donna su un tram.

[…]
Seduta e sola pareva sorridere
E subito mi piacque moltissimo
Ma subito
M’accorsi che era mia moglie
Ne fui felice.

E la lontananza è tormento, sofferenza, interminabile attesa per chi si ama. I minuti sembrano ore, le ore minuti, i minuti giorni, i giorni mesi… Emily Dickinson ne è tormentata.

[…]
Ora ignoro l’ampiezza
Del tempo che intercorre a separarci,
E mi tortura come un’ape fantasma
Che non vuole mostrare il pungiglione.

Chi ama sa andare oltre l’aspetto, oltre le apparenze e guardare dentro, arrivare dove altri non arrivano. La vita che può essere veramente crudele e spietata nell’amore trova sempre un’ opportunità, un risarcimento. Gesualdo Bufalino lo sa.

La vita non sempre fa male,
può stracciarti le vele, rubarti il timone,
ammazzarti i compagni a uno a uno,
giocare ai quattro venti con la tua zattera,
salarti, seccarti il cuore
come la magra galletta che ti rimane,
per regalarti nell’ora
dell’ultimo naufragio
sulle tue vergogne di vecchio
i grandi occhi, il radioso
innamorato stupore
di Nausicaa.

Marta Galofaro

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