Narrativa
Alla ricerca di una terra lontana. Vita da emigranti
“Alla ricerca di una terra lontana – Vita da emigranti”, è un libro pubblicato da Kemonia nel febbraio 2021, ed è parte della collana “I vespri”.
L’autrice, Rosanna Giordano, esordisce proprio con questo libro, nel quale si narra la storia di molti siciliani costretti ad abbandonare la loro patria in cerca di fortuna; lei stessa, nel 1969, è emigrata con la sua famiglia nel sud est dell’Australia, precisamente a Melbourne, affrontando un lungo viaggio per mare.
Ci troviamo dunque, davanti ad un racconto autobiografico, in cui lei narra la sua storia e la sua esperienza di emigrante, utilizzando i personaggi del libro e presentandosi come narratrice onnisciente e nascosta, scrivendo in terza persona senza intervenire nel racconto, nonostante narri proprio la sua storia.
Il racconto comincia con la presentazione di Givona, il paese natale dei due personaggi principali: Nicola Pantaleo e sua moglie Rosaria la Ciura in Pantaleo. Givona, “quel paesino della Valle, territorio siciliano isolato e arretrato”, proprio come lo descrive l’autrice, viene distrutto da un terremoto e sembra non riprendersi più dopo l’accaduto, tant’è che è proprio lo stesso sindaco a spingere i suoi concittadini ad abbandonare la loro terra, alla ricerca di un futuro migliore.
Così Nicola, che nel terremoto aveva perso i suoi genitori, la sua pizzeria e quindi anche il suo lavoro, insieme alla sua novella sposa Rosaria, rimasta incinta immediatamente, decide di tentare la fortuna presso l’Australia, dato che il paese cercava disperatamente immigrati da tutto il mondo, e li stimolava anche attraverso l’offerta del viaggio.
Il loro viaggio inizia il primo luglio del 1969, in partenza da Messina con la nave “Lauretta”: dopo un lungo viaggio che li porta ad attraversare l’oceano, passando da Santa Cruz di Tenerife, da Città del Capo, nella repubblica del Sudafrica e dalle isole Kerguelen, finalmente giungono in Australia, a Melbourne, dove “l’aria aveva un odore diverso, di nuovo e di selvaggio allo stesso tempo”.
Interessante è anche il fatto che la storia di Nicola e Rosaria, si intrecci contemporaneamente con le storie di altri personaggi, che nonostante siano secondari, hanno comunque un rilievo nella storia principale: tutti i personaggi citati, seppur per motivi diversi, scappano da qualcosa, dalla loro vecchia realtà, dalla “cattiva sorte”, quindi si ritrovano tutti aggrappati alla speranza, senza sapere che cosa li attende.
Il libro di Rosanna Giordano dunque, è un libro che racconta il disagio nel dover lasciare la propria terra, le paure che possono nascere quando ci si ritrova davanti all’ignoto. Racconta anche di quanto forte possa essere un amore, descritto dall’autrice come “quell’amore, ora passionale e carnale pieno di fremiti e sensualità irrefrenabile, ora fresco e giovanile di mani che si sfiorano appena, di occhi che si incrociano e che sfavillano, era un amore sincero, libero e fantasioso” e delle prepotenze che, la maggior parte delle volte, i più poveri e meno potenti sono costretti a subire; e questo, lo mette in evidenza quando parla, per esempio, delle cabine di seconda classe e delle cabine di prima classe, differenza che non permetterà ai due giovani sposi di dormire insieme, poiché appunto di seconda classe e quindi “costretti” a dormire con persone del loro stesso sesso.
Allo stesso tempo risulta forte e centrale il tema della collaborazione: questa ricorre come uno dei temi principali già dalle prime pagine del libro, per esempio, quando l’autrice descrive la collaborazione di Rosaria e Nicola nel lavoro alla la cucina del campo, campo dove erano ospitate tutte le persone senza più una casa, o quando fa riferimento alla collaborazione reciproca che si istaura tra Rosaria e Gina, la sua compagna di stanza sulla nave, che si rivelerà poi una vera amica anche in Australia.
Ciò che risulta interessante, è il mondo in cui questa collaborazione viene descritta, in quanto risulta essere spontanea e genuina, esplicitando al meglio il concetto “l’unione fa la forza”, una forza necessaria per i personaggi del libro che sono costretti a ricominciare da capo.
Inoltre, il libro tratta un tema a noi contemporaneo, dato che ancora oggi moltissime persone sono costrette a lasciare la propria terra in cerca di fortuna, ma credo anche che il punto forte del libro sia la sua “leggerezza”, data dal fatto che ciò che viene raccontato non risulta pensante o angosciante, anzi, il tutto viene anche reso un po’ ironico grazie a delle vicende che spingono il lettore ad immaginare delle scene divertenti e a continuare la lettura per scoprire poi il finale di queste.
In conclusione, è un libro molto scorrevole nonostante gli ultimi due capitoli siano più corposi rispetto ai primi tre; il linguaggio si caratterizza per la presenza di frasi scritte sia in siciliano, che in inglese, ma è molto lineare e comprensibile e permette una chiara e buona lettura per tutti.
You must be logged in to post a comment Login