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A Roma come a Parigi: i libri escono dalla libreria

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A  Parigi e  in tutta la Francia  è facile  trovare libri esposti su banchetti fuori dalle librerie. Perché  non fare la stessa  cosa a Roma? La proposta è stata avanzata al Comune  da Marcello Ciccaglioni, infaticabile animatore delle librerie Arion, e sarà discussa nei prossimi giorni  con una delibera dell’assessore al commercio Marta Leonori.
L’idea è sicuramente buona: le librerie avranno la possibilità di attrarre con le loro proposte anche chi passeggia e magari  attratto da un titolo lo sfoglia e lo acquista. Ma il vantaggio non è solo commerciale: la presenza del libro “on the road” è  un forte messaggio sull’ importanza del libro e della lettura. Il libro potrebbe diventare un elemento dell’arredo urbano.
Purtroppo, come spesso avviene in Italia, le buone idee  naufragano sui vincoli burocratici amministrativi. Così sembra che nella  proposta  del Comune vi sia il vincolo della dimensione del tavolo  (non più di 1,5x 1 metro),  pur essendo previsto, seppur  in misura ridotta, il pagamento dell’occupazione dello spazio pubblico; ma bar e ristoranti non hanno questi vincoli e non si capisce perché dovrebbero averlo le librerie.  Con uno spazio così limitato probabilmente verrebbe meno la convenienza per la libreria di presidiare con un addetto lo spazio esterno.
Inoltre sembrerebbero escluse le librerie del centro storico, in quanto il comune vuole evitare che insieme ai libri si vendano chincaglierie: ma se l’autorizzazione è data esclusivamente per i libri, non vediamo come si potrebbe esporre altro.
Oggi le librerie sono sotto l’attacco di Amazon & Co, molte stanno chiudendo e l’unico modo per sopravvivere è dare ai clienti quello che Amazon non può dare: sfogliare un libro e farsi consigliare da  un vero libraio prima dell’acquisto!

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