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A Palermo una statua in onore di Tomasi di Lampedusa
Duca di Palma, Principe di Lampedusa, Barone della Torretta, Grande di Spagna di prima Classe, cresciuto in simbiosi con la madre, ufficiale d’artiglieria catturato dagli Austriaci a Caporetto e un matrimonio fallito con una delle prime donne studiose di psicanalisi, Alexandra Wolff Stomersee, Tomasi di Lampedusa era nato a Palermo il 23 dicembre del 1896, in una famiglia segnata da vocazioni intellettuali (una lontana parentela li legava ai Leopardi), ma anche bizzarre attrazioni per mistero e occulto. Uomo taciturno e solitario moriva da principe, non da scrittore e tantomeno da Premio Strega, che avrebbe avuto postumo, solo nel ’59. Palermo, la città che gli diede i natali, vuole celebrare l’autore del Gattopardo con una statua nel centro della città. L’idea, lanciata dalla “Strada degli Scrittori”, l’associazione diretta da Felice Cavallaro, è stata condivisa e fatta propria dal vicesindaco Fabio Giambrone che durante le celebrazioni del centesimo anniversario dell’Unione filatelica italiana ha annunciato che a breve sarà avviato lo studio per la realizzazione della statua stessa.
D’intesa con la direttrice dell’Archivio comunale, Eliana Calandra, il vicesindaco ha anche confermato l’impegno ad allestire nel cuore dello stesso Archivio una mostra permanente di parte delle 4 mila cartoline donate alla città da un cultore della materia, Giulio Perricone, presidente dell’Unione in Sicilia. Fautore l’anno scorso della commemorazione di Tomasi di Lampedusa in occasione dei 60 anni dalla pubblicazione del Gattopardo, anche Perricone ha condiviso la proposta di Cavallaro di ricordare il principe-scrittore con una statua da collocare nella piazzetta di fronte all’ex Bar Mazara. Proprio nell’area dove ogni mattina passeggiava il principe fermandosi ai tavoli del bar per scrivere le pagine del suo capolavoro.
Caterina Lucia
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