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A luglio cavalcando con Tex e i suoi pards

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di Lucia Gandolfi

La vendetta delle ombre
Disegni di Massimo Carnevale e testi di Mauro Boselli
Bonelli editore – Albo Speciale n. 36

Conosciuto come il Texone è un volume autoconclusivo di 264 pagine che esce in edicola una volta l’anno, all’inizio durante il mese di giugno ora nel mese di luglio. Il primo numero è uscito nel 1988 per festeggiare i quarant’anni dell’eroe bonelliano e solo negli anni 1996, 2011 e 2020 di albi ne sono usciti due per un totale di trentasei.
Caratteristica principale è la scelta sempre diversa del disegnatore che dovrà cimentarsi nella realizzazione di un personaggio che i lettori conoscono bene anche e soprattutto nelle mille sfaccettature dovute ai diversi disegnatori che si sono avvicendati nella serie mensile, ma il Texone è un fatto molto diverso. Essere chiamati a una simile impresa è una vera sfida. Quest’anno è la volta di Massimo Carnevale su testi di Mauro Boselli.
Prima di immergerci nella storia, rigorosamente in bianco e nero,  ventuno pagine con due articoli di Graziano Frediani, Luca Barbieri e un’intervista di Gianmaria Contro utili per approfondire la vita artistica del disegnatore e l’ambiente in cui si svolge la storia: il mondo degli spettacoli itineranti: “I carrozzoni ambulanti come quelli appartenenti a Owen Sterling e Robert Hunter che percorrevano le strade degli USA, i traveling carnival ovvero “Carnevali viaggianti”. I freaks erano la specialità del “Più grande del “Più grande Spettacolo del Mondo ideato e gestito da Phineas T. Barnum, ma questi sono accenni ora diamo un’occhiata all’intervista: “Parlavamo della grande versatilità del suo lavoro… Ci sono generi o temi che ama in particolar modo? E la risposta evidenzia la voglia di cimentarsi o meglio di mettersi in gioco, di tuffarsi… Di sperimentare di volta in volta approcci diversi, non m’interessavano tanto le storie quanto la tecnica con cui illustrarla.”
La storia si compone anche di quegli aspetti psicologici, emotivi che catturano il lettore e lo accompagnano a fare altre esperienze narrative ed ecco che si affaccia il romanzo di Ray Bradbury “Il popolo dell’autunno” e il film “Qualcosa di strano sta per accadere”. Tutto questo è solo l’inizio fino a quando la mano gira la pagina e il bianco e nero esplode davanti agli occhi del lettore: in un ventoso giorno di luglio, nella prateria del Kansas Meridionale un gruppo di uomini ha smesso di lavorare. Il campo è pieno di covoni mentre le urla del padrone Richard Collins s’interrompono alla vista della sua stessa lapide. Praterie, indiani, strani personaggi, una maga, due ragazzini in un susseguirsi di giorno e notte, di sguardi allucinati, spaventati, di urla, di spari rumorosi e di frecce silenziose che arrivano al bersaglio, mentre la parola fine è ancora molto lontana.

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