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8 Marzo, le proposte di Eleonora Marsella

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Festeggiamo l’8 marzo con tante proposte letterarie ideali per l’avvicinarsi della nuova stagione. Per farlo stavolta diamo la parola agli autori.

di Nadia Boioni

Marzo è il mese della festa della donna, che da sempre è una figura molto narrata nei libri, descritta tra le sue mille sfaccettature, per la sua forza e anche per la sua fragilità.

Ma questo è anche il mese del cambiamento, dell’addio al lungo inverno e al saluto della primavera, che con i suoi colori si prepara a dare una ventata di freschezza anche nella mente e nello spirito di ciascuno di noi.

E per racchiudere questa ventata di freschezza, anche il Blog di Eleonora Marsella ha scelto stavolta di dare la parola alle sue autrici e ai suoi autori, che con le loro parole, attraverso delle domande che Eleonora stessa ha posto loro, parleranno delle loro opere.

Magari tra le righe di queste interviste si nasconde il vostro prossimo libro da leggere, quello che accompagnerà dal punto di vista narrativo la vostra primavera.

Ma scopriamo assieme gli autori e le loro opere.

 

Iniziamo con Silvestra Sorbera, autrice di “Eri mia madre”, libro pubblicato da poco dalla Be Strong Edizioni (https://www.bestrongedizioni.it) .

 

Carissima Silvestra, presentiamoci.

“Ciao a tutti e grazie per questo spazio. Mi chiamo Silvestra Sorbera sono una giornalista, autrice, editor e blogger. Ho quarant’anni, un marito paziente e due figli curiosi. Vivo a Torino da molti anni ma sono originaria della Sicilia, di Pachino proprio dove è ambientata la prima parte del mio romanzo Eri mia madre, città che ha dato i natali a Vitaliano Brancati. Ho molte passioni e troppi desideri.”

 

Come nasce il tuo libro?

“Eri mia madre, per quanto dal titolo possa sembrare un romanzo autobiografico in realtà non lo è. Racconta una storia che può suonare comune a tanti adulti di oggi che magari hanno vissuto in prima persona, oppure conoscono storie simili. L’ idea di scrivere questo libro nasce dalla voglia di raccontare la storia di una ragazza, una donna con dei sogni che si trova a dover affrontare una serie di difficoltà. La società, o meglio, i dettami sociali imporrebbero un determinato comportamento ma Enza, la protagonista, sfrutta l’unico spiraglio che la vita le offre. È una storia di famiglia che ci pone di fronte degli interrogativi: cos’ è la famiglia? È giusto sopportare tutto quello che ci viene chiesto? Possiamo smarcarci da quello che ci è stato insegnato per cercare la nostra felicità o almeno un briciolo di serenità?”

 

Quale messaggio vuoi trasmettere?

“Il messaggio principale è la voglia di riuscire a trovare qualcosa di buono nonostante tutto. Altro tema è il perdono. La protagonista è quasi sempre morigerata nella sue scelte e, nonostante sia costretta a mentire, trova la forza di perdonare chi l’ha portata a compiere alcune scelte.”

 

A quale pubblico è rivolto?

“A tutti. Agli over 60 che hanno vissuto il periodo storico del romanzo, ma allo stesso tempo anche alle giovani generazioni perché la storia di Enza può essere la storia di una qualsiasi ragazza di oggi che magari vive in una famiglia tossica o in un contesto sociale che potrebbe obbligarla a fare le stesse scelte. È una storia “senza tempo” se vogliamo perché racchiude l’ieri ma anche il domani.”

 

Progetti futuri?

“Insieme a Mariantonietta Barbara con la quale ho già scritto due romanzi (Amiche per caso e 10 Ragazzi per me) stiamo lavorando a tre progetti. Un manuale di scrittura creativa, e due romanzi. Io sto lavorando a una serie di racconti e ho in testa due nuovi romanzi. L’ottavo romanzo della serie Commissario Livia e poi un romanzo di narrativa generale.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ora passiamo a Chiara Ortuso, autrice di “Apopeirai Resti di poesia”, un’opera che racchiude delle composizioni che sfiorano l’anima.

 

Carissima Chiara, presentati.

“Sono Chiara Ortuso, laureata in Storia e Filosofia con una specialistica in Filosofia contemporanea e rivesto il ruolo di docente titolare di Storia e Filosofia presso il Liceo Scientifico di Palmi, splendida cittadina in provincia di Reggio Calabria. Da sempre appassionata di humanae litterae e di ricerca, ho conseguito una terza laurea in Pedagogia, nonché un Master in Risorse umane e pratiche filosofiche, dilettandomi nell’organizzazione di eventi culturali quali caffè filò, dialoghi socratici e comunità di ricerca. Ho praticato per molti anni volontariato presso il Centro “Presenza” di Palmi, ricoprendo il ruolo di portavoce per l’Unicef sez. di Palmi e quello di Presidente per il Leo Club di Palmi. Attualmente scrivo recensioni per riviste locali e pratico quella che è la mia attività prediletta: la scrittura. Sono quattro i testi da me pubblicati: tre saggi filosofici-letterari- Vuoti d’aria, sulle cime del pensiero (Rubbettino 2016); Tra simbolismo ed estetismo, Paul Valéry (Laruffa 2017); Labirinti di cristallo (Laruffa 2019)- ed una silloge poetica, vincitrice del primo Premio Internazionale Isola D’Elba per la poesia edita “Ascoltando i silenzi del mare”, Apopeirai Resti di Poesia (Albatros il Filo, 2021).”

 

 

Come nasce il tuo libro?

“La silloge poetica Apopeirai- Resti di Poesia nasce dalla personale volontà di oltrepassare i confini filosofici ed il sentiero della razionalità critica per intraprendere un esperimento poetico (apopeirai significa per l’appunto: prova) tentando la strada di un verso che, in una contaminazione continua con i miei studi speculativi, risulta frantumato in una miriade di pause, di congestioni di un pensiero immerso nella complessità della rugosa e sfuggente realtà, cercando di scalfire ogni ovvia certezza, ciascun ormeggio sicuro a cui pare aggrapparsi quell’essere “gettato” nel mondo qual è l’uomo. Ed in fondo il tentativo dei Resti di poesia consiste proprio in questo: nella necessità di trovare un sentiero altro alla tipologia d’indagine che occupa sommessamente tutta la riflessione dell’umana specie: la ricerca della bellezza sublime, della verità più nascosta del nostro vagare in questo sperduto sibilo di universo, in siffatta isola di dolore e gioia, in mezzo a sguardi di simili che ci incalzano con la loro assoluta differenza, con ciò che si chiama unicità. Così, arrischiandosi per mezzo di componimenti che mostrano la loro assonanza più profonda finanche con le oscure vie del simbolismo francese e del nostrano ermetismo, i Resti si sostanziano in tre raccolte di venticinque componimenti ciascuna- Strappi, Erranze e Sortilegio– introdotti dalla lirica Origine e chiosati dai versi di Licenza di poeta– (per un totale di settantasette poesie)- che chiude, in un percorso circolare in cui la fine sembra in fondo coincidere con il principio, la miscellanea stessa.”

 

Quale messaggio vuoi trasmettere?

“Indagare l’esistenza individuale rappresenta l’orizzonte ultimo di senso del testo inoltrandosi ed indagando quelle che sono le dimensioni dell’umano: l’incanto, l’eterno, il nichilismo, la natura e sostanziandosi nella volontà di liberare completamente lo spirito, conducendolo nella direzione di un modo differente di intendere il reale. Sfuggire alla crudezza del vivere attraverso l’eco del canto di Orfeo- (continui sono, infatti, i rimandi nell’opera ai protagonisti del mito greco con i loro slanci appassionati e soavi o, viceversa, con la tragicità di un destino crudele e beffardo, metafora dicotomica del mondo)-  che si disgrega nell’immagine frantumata della sua Euridice costituisce, il punto di partenza di versi finalizzati al valicamento di quella lacerazione che si apre dinnanzi agli occhi di chi sta per soccombere, affranto dalla nostalgia e dall’abbandono, trovando, tuttavia, la forza di attraversare la sofferenza per risorgere come fenice, in una costante palingenesi, a nuova esistenza.”

 

A quale pubblico è rivolto?

“Apopeirai risulto destinato a quel lettore che desidera immergersi in un universo di parole capaci di comunicare, attraverso una perfetta consonanza tra significato e significante, la sublimità di un vivere sospeso tra parossistiche opposizioni, spasimando una dimensione di ebbro ed ulissiano vagabondare, il quale conduce, in fondo, alla sponda della candida innocenza. Annegare in una leggerezza capace di arrendersi dinnanzi ad un raggio di incantata emozione e di passionale amore costituisce la dimensione entro cui danzare, distanziandosi dai nostrani, rassicuranti e prossimi, lungomari al fine di esplorare l’intensità del firmamento socchiuso al riverbero di un astro in fuga.”

 

Progetti futuri?

“Continuare sulla strada della ricerca speculativa e dell’insegnamento della filosofia alle giovani generazioni, nonché tracciare su fogli bianchi segni di esistenza. Scrivere, scrivere ed ancora scrivere poiché come sosteneva il pensatore Walter Benjamin: “Nulla dies sine linea”, nessun giorno senza un’impronta di vita.”

 

 

Bene Chiara, grazie.

Ora passiamo la parola a Luce Blu, che ha pubblicato recentemente “E posso ancora parlare di noi” un romanzo che potrete trovare nel sito della Be Strong Edizioni.

 

Parlaci un po’ di te.

“Sono un’insegnante di scuola elementare a cui piace viaggiare e scrivere. Ho lavorato per alcuni anni in campo turistico, poi mi sono dedicata all’insegnamento.”

 

Come nasce il tuo libro?

“Da sempre amo scrivere e questo libro è nato in un periodo in cui volevo dare voce alla preziosa esistenza delle persone fragili ed invisibili.”

 

Quale messaggio vuoi trasmettere?

“Vorrei trasmettere un messaggio di speranza per coloro che pensano di avere sofferto senza possibilità di riscatto.”

 

A quale pubblico è rivolto?

“ Il mio libro è rivolto soprattutto a chi è sensibile alle problematiche legate alla disabilità.”

Progetti futuri?

“Al momento sto partecipando con questo mio romanzo a vari concorsi letterari, avendo già in passato vinto menzioni e premi con i miei scritti, trattanti messaggi di rispetto verso coloro definiti fragili.”

 

 

 

 

Ora invece è il momento di una autrice che presto pubblicherà un nuovo libro con la Be Strong Edizioni, ma che oggi vi parlerà di un dolcissimo libro per ragazzi intitolato “Alla ricerca della fontana magica”, lei si chiama Riccarda Pesce.

 

Riccarda, ti va di raccontarci un po’ di te?

“Sono nata nel ridente Monferrato.  Faccio parte di una compagnia teatrale, sono un’insegnante e una consigliera comunale. Amo leggere soprattutto il genere fantasy ma anche altri testi. Non mi arrendo mai e  ho molta voglia di riportare su carta tutto quello che la mia mente suggerisce.”

 

Come nasce il tuo libro?

“Il mio libro “Alla ricerca della fontana magica” nasce da un sogno; da esso ho immaginato il finale e poi con la mia immaginazione ho creato tutto il resto del racconto.”

 

Quale messaggio vuoi trasmettere?

“Il messaggio che ho voluto tramettere nel mio libro è che l’amicizia è un sentimento molto importante e con esso si riesce a superare ogni ostacolo.”

 

A quale pubblico è rivolto?

“A tutti gli appassionati del genere e non. Inoltre come dico sempre per quanto riguarda l’età va da zero a cento.”

Hai progetti per il futuro?

“Il mio progetto futuro consiste nello scrivere il seguito di questo racconto che sta quasi per essere pubblicato  e il terzo libro che è in lavorazione.”

 

 

 

 

 

Passiamo ora a “Sognando Romeo” un libro romantico che fa sognare. L’autrice si chiama Betty Esse. Anche questo libro è acquistabile sul catalogo Be Strong Edizioni, ed è uscito proprio in occasione di San Valentino.

Betty, raccontaci un po’ di te.

“Sono Betty Esse, autrice romance dal 2020. Sono da sempre innamorata dell’amore e una grande lettrice. Negli anni infatti ho divorato libri, perlopiù romance, ed è da lì che è iniziata questa mia voglia di mettermi in gioco scrivendo, mettendo al centro di ogni mio libro l’amore romantico.”

 

 

Come nasce il libro?

“Nasce dalla voglia di scrivere una storia per San Valentino, e da lì l’immagine di questa ragazza anche un pelino goffa se vogliamo, che forse forse prima di trovare l’amore doveva risolvere qualche conflitto interiore. Il tutto raccontato sempre con un po’ di ironia che non guasta mai.”

 

Quale messaggio vuoi trasmettere?

“Quello dell’amore, che non è solo piacersi, e non è solo desiderio di stare insieme ma è anche la voglia di proteggere e di fare sentire unica e speciale l’altra.”

 

A quale pubblico è rivolto?

“A chiunque ha il piacere di credere nell’amore romantico. Quello che arriva con uno scambio di sguardi e non sai quando, non sai come, ma comprendi che da quel momento quella persona diventa parte di te, dei tuoi pensieri, delle tue preoccupazioni e vuoi solo vederla sorridere.”

Progetti futuri?

“In primis tra i miei progetti c’è quello di partecipare ad eventi che possano dare modo sia a me come persona che ai miei libri di farci conoscere, tra questi infatti ci sarà il SALTO (Salone Internazionale del Libro) di Torino. Poi, sicuramente quello di continuare a scrivere, e ho già un paio di idee in mente ovviamente dal carattere rosa.”

 

 

Ora invece passiamo la parola a Roberta Caradonna, la creatrice del sensuale romance “Tra le braccia di un gigolò”.

 

Ciao Roberta, parlaci un po’ di te.

“Mi chiamo Roberta Caradonna e sono nata il 12 Agosto del 1972. Appena finita la scuola vado a lavorare in Fabbrica e lo faccio per 25 anni fino a quando a causa della crisi perdo il lavoro, ciò mi ha dato la spinta per realizzare il mio più grande sogno: pubblicare un libro . Ho una famiglia fantastica e un marito che si chiama Ivano che mi sostiene sempre. “ Tra le braccia di un Gigolò “ edito da Mosaico Edizioni è il mio terzo romanzo , mentre “ l’amore non ha pregiudizio “ e “ Verso una nuova vita “ sino rispettivamente il mio primo e secondo romanzo e sono editi dalla Yucamprint . Con i miei racconti ho partecipato a diverse antologie ideate dalla giornalista culturale, agente letterario e editore della casa editrice Be Strong, Eleonora Marsella”.

Come nasce il tuo libro?

“Nasce dalla mia convinzione che ogni individuo ha la propria dignità indipendentemente dal mestiere che fa. Quindi anche un ragazzo che fa il Gigolò non va ne additato ne giudicato perché nessuno può sapere quale cammino sta percorrendo la persona che abbiamo di fronte.”

 

Quale messaggio vuoi trasmettere attraverso la tua opera?

“Il messaggio che desidero trasmettere è che non dobbiamo mai giudicare le persone in base al lavoro che svolgono.”

 

A quale pubblico è rivolto?

“Secondo me è un romanzo che possono leggere tutti e mi auguro che lo facciano ????”

Ti va di parlarci dei tuoi progetti futuri?

“Sto ultimando il mio quarto romanzo , che a causa mia sta subendo enormi ritardi. Questa volta mi sono cimentata in un mafia romance erotico e scrivo in prima persona”.

 

 

Siamo quasi giunti alla conclusione degli autori di questa apertura del mese di marzo.

Ora vi presentiamo Laura Clerici, che ha scritto la sua opera “Acque” edito anch’esso dalla Be Strong Edizioni nel mese di luglio del 2023.

 

Ciao Laura, raccontaci di te.

“Mi chiamo Laura Clerici e vivo in provincia di Pavia. Lavoro in città nell’agenzia viaggi di mia proprietà. I miei hobby sono leggere, ascoltare musica e ovviamente la scrittura.”

 

Come nasce il tuo libro?

“Acque è nato dopo aver partecipato alla presentazione del primo romanzo di un’amica. Mi sono detta, perché no? E così ho provato ad abbozzare una storia ambientata nel luogo in cui vivo.”

 

Quale messaggio vuoi trasmettere col tuo libro?

“Acque non è nato per trasmettere un messaggio. Ma visto che parla della ricerca di sé stessi, come un viaggio nella mente e nei ricordi, potrebbe suggerire l’importanza degli affetti e del sapersi ascoltare nel profondo.”

C’è un pubblico a cui è particolarmente rivolto?

“Assolutamente a qualsiasi individuo, senza distinzioni di sesso né di età, poiché non amo definirlo un romanzo d’amore.”

 

 

 

 

 

Adesso siamo arrivati veramente alla conclusione, e per salutarci diamo la parola a Fulvio Drigani, che ci parlerà del suo romanzo “Un destino su misura”, un libro che riceverà nei prossimi giorni (sabato 16 marzo al teatro Ghione di Roma) il Premio Speciale della giuria, durante il gran galà di premiazione del “Premio Letterario Roma International”.

Anche “Un destino su misura” lo potete trovare sul sito della Be Strong Edizioni (www.bestrongedizioni.it).

 

Ciao Fulvio, presentiamoci.

“Sono nato a Genova ma ho vissuto a lungo in Lombardia e all’estero dove ho lavorato nel settore aerospaziale. Solo più avanti negli anni ho potuto dedicarmi alla scrittura. Da cinque anni pubblico e ho già ottenuto diversi premi.

 

 

Come nasce il tuo libro?

“Ho voluto descrivere un antieroe ventenne, Giorgio, che cerca di galleggiare nella vita senza far niente. Perché metter su famiglia, fare sacrifici e cercare soddisfazioni nel lavoro? Meglio sfruttare gli altri e passare il tempo bevendosi una birretta sul divano. Con grande cinismo, porterà questa sua filosofia di vita fino alle estreme conseguenze, cercando di costruirsi un futuro su misura.”

 

Quale messaggio vuoi trasmettere?  

“L’altro personaggio del romanzo è la sorella di Giorgio, Martina, ben diversa da lui, che stigmatizza spesso il suo comportamento. Se n’è andata presto da casa mantenendosi da sola e ha continuato a crescere sul lavoro. È da questo contrasto fra l’indolenza dei maschi che credono che a loro sia tutto dovuto e la determinazione delle femmine consapevoli di essere sottovalutate che sta l’essenza di ciò che voglio trasmettere.”

 

A quale pubblico è rivolto?

“Quando “Un destino su misura” è stato scelto al Salone del Libro e dal Circolo dei Lettori di Torino per l’Independent Book Tour la motivazione è stata che fosse un libro per i giovani. Sono d’accordo, e in effetti il romanzo descrive la vita del protagonista tra i diciannove e i venticinque anni. In ogni caso, però, è un libro molto utile anche per i loro genitori, che, come quelli del romanzo, spesso non riescono a capire i figli e a comunicare con loro.”

Ci parli dei tuoi progetti futuri?

“Pubblicare il mio prossimo romanzo in tempo per il Salone di Torino. Nel frattempo, ritirare il mio quarto premio letterario, ottenuto proprio con “Un destino su misura”. ????”

 

 

Ringraziamo Fulvio e tutte le altre autrici per le loro bellissime parole, per adesso è tutto. Speriamo che tra queste interessanti letture ci sia il libro che fa al caso vostro e vi ricordiamo che se siete degli autori o delle autrici e vi piacerebbe farvi conoscere, potrete sempre contattare Il Blog di Eleonora Marsella (www.ilblogdieleonoramarsella.it). Nel prossimo articolo potreste apparire anche voi. Felice 8 marzo a tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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