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Alfabeto Pasolini

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di Giovanni Graziano Manca

Una visione critica e completa dell’opera multiforme di Pier Paolo Pasolini. L’analisi prende le sembianze di un vero e proprio alfabeto, appunto, utile non solo per entrare dentro l’opera dello scrittore a cent’anni dalla nascita, ma anche, cosi scrive l’autore del libro, “per estrarne sequenze di significato, o diciamo di relazioni, che si aggiungono a quelle già presenti”; relazioni vengono anche individuate, tra le pagine del volume, tra le diverse opere pasoliniane e i più diversi episodi della biografia del poeta, al fine di creare ulteriori collegamenti tra i vari lemmi e nomi e fornire al lettore ulteriori elementi di conoscenza, di approfondimento e di giudizio capaci di far luce sui molteplici aspetti della complessa opera pasoliniana. Lo stesso autore del libro, Marco Antonio Bazzocchi, professore ordinario di letteratura contemporanea e dell’età romantica presso l’Alma Mater studiorum – Università di Bologna, nelle note di premessa  fa osservare come l’Alfabeto sia nato per far fronte a incroci e paradossi continui dentro i quali ogni lettore di Pasolini deve trovare una strategia di posizionamento. Scrive Bazzocchi che “Pasolini va sempre osservato nel movimento prospettico da un’opera all’altra, da un genere all’altro, da una forma espressiva all’altra”. Le quasi novanta voci che compongono questo dizionario pasoliniano cercano di raggiungere proprio questo scopo: fornire al lettore i materiali conoscitivi e teorico-critici che consentono di individuare il modo in cui i capisaldi della poetica dell’artista-letterato friulano si intrecciano e si distribuiscono ora nei suoi scritti in prosa, ora nelle sue poesie, nei suoi film, nei numerosi articoli contestatari, e così via. Le voci dell’alfabeto bazzocchiano, dunque, tentano di far emergere le sperimentazioni pasoliniane nei vari campi della poesia, del romanzo, del cinema, degli innumerevoli articoli eretici (sono le sperimentazioni di un autore, scrive ancora Bazzocchi, “che brucia dietro di se le scorie ed è capace di rinnovarsi e cogliere al volo ogni soffio di vento che passa, da Spitzer a Ferenczi”) . Molte, tra le voci che compongono l’alfabeto, quelle che riguardano personaggi (attori, poeti, scrittori, e via dicendo) che hanno in qualche modo, magari in periodi diversi, intrecciato la propria esistenza con quella di Pier Paolo Pasolini. Ecco, in relazione ad alcune di esse, qualche citazione: Callas Maria (“Pasolini la sceglie per interpretare Medea perché vede in lei, come nell’antica eroina greca, una donna proveniente da un mondo primitivo, educata poi alla civiltà borghese.”);
Calvino Italo (“Le posizioni di Calvino e di Pasolini rimangono diverse. Sono due intellettuali che si fronteggiano, ma sono anche due scrittori per i quali la letteratura rimane sempre impigliata nei fatti del mondo, al di là delle scelte formali.”);
Morante Elsa (“una storia complicata, a incastri, dove il rispecchiamento finisce nella fraternità, i cui punti centrali possono essere individuati nell’attrazione che ambedue sentono per il primitivo e il barbarico […]”) ; Ninetto (“[…] Ninetto <è un messaggero>, cioè una incarnazione di Hermes-Mercurio, colui che comunica tra mondi diversi, divinità degli scambi e dei furti, della mobilità dell’esistere.”); Ungaretti Giuseppe (“Quando esce Vita di un uomo, la raccolta completa e definitiva di Ungaretti, Pasolini si chiede, per l’ultima volta, come il pubblico borghese italiano possa aver assimilato e consacrato una poesia cosi eccezionale e anomala, <caotica, equivoca, bambina, ambigua, demoniaca, ingenua, immatura, incompleta> […]”).
Marco Antonio Bazzocchi

Alfabeto Pasolini

pagg.192, euro 15,

Carocci Editore, Roma 2022.

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