Lo Zibaldone
Osso, anche i cani sognano
In una casa al confine tra bosco e città vive un vecchio solitario, provato da una recente malattia, la stessa malattia che “aveva messo a letto molte altre persone atterrandole come steli di paglia e ne aveva uccise così tante che in televisione non si parlava d’altro”. Un sussulto improvviso turba il suo riposo pomeridiano: è osservato da un cane tutto pelle e ossa, spigoloso, magro da far paura, apparso chissà, dalle profonde oscurità del bosco. La sua magrezza attiva nell’uomo l’impulso di dargli subito da mangiare, lo stesso istinto con cui si tende la mano a salvare qualcuno che sta per affogare o per precipitare in un burrone: “Perché quella voragine fa paura anche a noi. E salvando lui, cerchiamo di salvare noi stessi”. Comincia così la storia tra i due protagonisti: il vecchio e il cane; con i primi e fugaci incontri con quell’animale magrissimo il vecchio inizia a guardare e a pensare in modo inedito, proprio come la sua piccola nipote, Lucilla, alla quale vuole molto bene anzi, le vuole un bene come non gli era mai capitato con nessun altro “perché i bambini vivono molto più vicino alla terra, e dunque la vedono meglio”. Al cane bisognerà dare un nome: lo chiamerà, su consiglio della nipotina, per via del suo corpo scheletrico, Osso. In effetti il vecchio è stato sino ad allora estraneo a quel mondo, con la sola eccezione della cagnolina di Lucilla, Roba, a lui nota, più che altro, per le forme bizzarre dei suoi escrementi a forma di pinnacolo. E il rapporto con Osso si ravviva con la visita di Lucilla e di Roba: Osso gioca con l’altro cane e con maggior frequenza transita in giardino, sempre a debita distanza dagli umani, portando in sé il peso di chissà quale passato difficile, segnato dalla fame primitiva, dalla solitudine e, probabilmente, da maltrattamenti. L’uomo aspetta, sul limitare della foresta, e decide di attendere con pazienza che il cane gli dimostri fiducia: attende che Osso gli si avvicini. Osso è una storia ricca di sentimenti, una storia contemporanea, per ragazzi e adulti, accompagnata dalle poetiche illustrazioni di Alessandro Sanna, dove prende forma e colori la magia, come quello tra città e bosco, tra malattia e rinascita, tra vecchiaia e infanzia, tra uomo e animale, un po’ come accade nei sogni. In una carezza si chiude il cerchio. E’ la storia di ognuno di noi, delle nostre fragilità, della vita che non può essere senza la morte, della gioventù e della vecchiaia, della luce e dell’ombra. Bello e struggente come viene narrato il rapporto tra un nonno e una nipotina, un legame speciale, estremi della vita che si toccano prima di lasciarsi.
MICHELE SERRA
OSSO Anche i cani sognano
Illustrazioni di ALESSANDRO SANNA
FELTRINELLI 2021
pag. 120 – Euro 16,00
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