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Lo Zibaldone

Sembrava bellezza: il nuovo romanzo di Teresa Ciabatti

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“Quando mi chiedono cosa si prova ad essere famosi, e io rispondo niente, sto mentendo”. 

di Elena D’Alessandri

È questo l’incipit di “Sembrava Bellezza”, l’ultimo struggente romanzo di Teresa Ciabatti, finalista al Premio Strega 2017 con “La più amata”, in libreria con Mondadori dallo scorso 26 gennaio (239pp, 18 Euro). L’io narrante è una donna di 47 anni, una scrittrice che ha conosciuto il successo dopo anni in cui si è sentita ai margini. Il presente rappresenta una sorta di riscatto per un’adolescenza vissuta all’angolo, invisibile ai più. Ma alla fama e al successo si accompagna l’inesorabile scorrere del tempo, talvolta impietoso, e un rapporto difficile con sua figlia Anita, ventenne, che la taglia fuori dalla propria esistenza, ogni giorno un po’ di più. 

Combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che si consuma, la narratrice ritrova, dopo trent’anni, sia la sua migliore amica e compagna di liceo, Federica, che è tornata a cercarla che le riporta alla mente gli anni dell’adolescenza, sia sua sorella Livia, vittima di un incidente, quando aveva 17 anni, con conseguenti danni neurologici permanenti che l’hanno cristallizzata in un’eterna giovinezza.  

 

“Due ragazzine dai corpi inadeguati(non desiderati, non amati), molto diversi da quello perfetto di lei che irrompe nella stanza e chiede di non passarle telefonate, ha fatto l’alba. 17 anni, bionda, Livia è la sorella di Federica, una delle due sedute a terra, una delle grassone. L’altra sono io”. 

 

Nella narrazione, che a volte sembra richiamare quella di un memoir, presente e passato si alternano con una scrittura schietta e ruvida, accompagnandoci in un viaggio che è al contempo privato e generazionale, fatto di rivalsa, debolezze, ma anche perdono e tenerezza in un gioco di realtà e finzione i cui confini restano sfumati.  

“Cosa c’è di autobiografico in questo romanzo? Il corpo e l’età. Il corpo fuori misura è il mio. Così l’età, 47 anni. Ma tu, lettore, puoi pensare che sia tutto vero o tutto falso”. 

Sembrava bellezza è un romanzo di odio e di invidia, di ascesa e di caduta, di madri e di figlie, di amicizia e dell’impietoso trascorrere del tempo che, rivissuto, è in grado di suscitare tenerezza e perdono, in primis verso sé stessi.  

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