Connect with us

Articoli

21 marzo: in ricordo delle vittime della mafia, ancora dimenticate

Published

on

di Sergio Auricchio

I libri per un editore sono come i figli si ricorda l’anno in cui sono nati e i tanti avvenimenti della loro vita. Per un padre i figli sono tutti uguali, per un editore non è così. C’è un libro tra i tanti che abbiamo pubblicato come Agra editrice che mi ha particolarmente coinvolto e mi piace ricordare per la giornata del 21 marzo dedicata al ricordo delle vittime della mafia. Il libro Una Strage ignorata pubblicato in collaborazione con la Fondazione Argentina Altobelli è la storia di sindacalisti agricoli uccisi dalla mafia nell’immediato dopo guerra. Andrea Raia, Nicolo’ Azoti, Accursio Miraglia, Giuseppe Casarrubea, Vincenzo Lo Iacono, Vito Pipitone, Epifanio Li Puma, Placido Rizzotto questi nomi, ad eccezione di Placido Rizzotto, ai più non dicono nulla ma erano ragazzi, braccianti che hanno dedicato la loro vita a difesa degli “ultimi” come sicuramente erano chi lavorava la terra in Sicila. Un libro non sono solo pagine da leggere, ma è anche un modo in questo caso per coinvolgere i giovani di oggi nel far conoscere la storia di loro coetanei che 80 anni fa non hanno avuto dubbi per scegliere da che parte stare. Così abbiamo fatto con le scuole che hanno partecipato ad aMare leggere festival di letteratura sul mare organizzato da leggere tutti insieme ad uno degli Autori, Pierluigi Basile e ai dirigenti della Uila, Unione Italiana Lavoratori Agroalimentari.

Tra le tante manifestazioni che si svolsero in quegli anni, memorabile fu la “cavalcata” organizzata da Accursio Miraglia, una delle vittime della strage ignorata, a Sciacca nel 1946, alla quale parteciparono migliaia di braccianti. Dal libro il racconto fatto a Danilo Dolci di un partecipante:

“La sera del sabato si disse che si doveva fare una cavalcata dentro il paese… L’indomani vennero tutti i contadini…Dietro di lui c’erano da Menfi, Montevago, Santa Margherita, Sambuca, Burgio, Caltabellotta, Lucca, Ribera, Calamonaci, Villafranca, tutti a cavallo. Erano allegri, chi faceva voci, chi faceva fischi, se incontravano quelli che erano contrari. I più ricchi quella mattina balconi non ne hanno aperto nessuno. C’erano anche ragazzi a cavallo col loro padre. Accursio Miraglia pareva Orlando a cavallo, era un piacere vedere questa potenza d’uomo, era un amore a guardarlo, la sua presenza era amorosa. I bambini buttavano qualche fiore, c’era il popolo in massa per lui… Era una cavalcata che non finiva mai, su due file… Le guardie facevano chiasso che volevano che si sciogliessero presto. C’erano quattro o cinquemila muli, poi tutte biciclette… C’erano i mariti, i figli e le mogli che stavano sulla passata, aspettando di vederli. Poi al campo sportivo lui disse quattro parole per spiegare perché era stata fatta la Cavalcata, lui era molto contento e ringraziò il popolo. E poi li fece sciogliere”.

Il libro, voluto dalla Fondazione Argentina Altobelli e edito da Agra editrice, è stato presentato nel 2014 al Senato. Il libro è poi divenuto un docufilm nel quale la storia dei sindacalisti uccisi viene raccontata dai parenti di quelle vittime e che è stato proiettato e discusso in diversi istituti scolastici superiori siciliani alla presenza di oltre 1.000 studenti.

 

Continue Reading
Click to comment

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply

Copyright © 2020 Leggere:tutti