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Storia

1333: Firenze dove passavano le ultime mura

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di Andrea Coco

1333: Firenze dove passavano le ultime mura

Per le citta medievali le mura erano simbolo di potenza e ricchezza al tempo stesso, nonché strumento di difesa contro pericoli esterni, briganti o eserciti nemici che fossero. E naturalmente la cinta muraria si ampliava seguendo la crescita demografica e d’importanza della città. Non deve, quindi, meravigliare che Firenze, ricchissimo comune e centro culturale della nostra Penisola, ne abbia avute ben sei di mura: Romane, Bizantine, Carolinge, Matildine, Comunali del 1172 e, infine, una seconda cinta comunale, costruita tra il 1284 e il 1333. Alta e imponente, lunga oltre otto chilometri, era tra le più possenti d’Europa, innalzata per abbracciare la città di allora e quella del futuro, per contenere la popolazione ipotizzata negli anni a venire e difenderla dai numerosi nemici. Un’opera così ben fatta, affidata ad Arnolfo di Cambio (cui si vede il soprannome “Cerchia di Arnolfo”), è riuscita ad arrivare fino all’età contemporanea quasi immutata, a parte alcuni lavori di ammodernamento avvenuti nel sedicesimo secolo per sostenere l’avvento delle nuove armi da fuoco, ma non ha sopportato, invece, i colpi inferti dal progresso. Il trasferimento, seppure temporaneo, della Capitale d’Italia da Torino a Firenze, trasloco avvenuto nel 1865, ha dato forza alla fazione modernista del capoluogo toscano, fazione che desiderava un ammodernamento urbanistico della città. E in nome di questo rinnovamento le antiche mura erano diventate un ostacolo alla nuova ipotizzata viabilità di Firenze, che prevedeva al loro posto la realizzazione degli attuali viali di Circonvallazione, grandi piazze e nuove stazioni ferroviarie. In capo a pochi anni di loro è rimasto ben poco, alcune torri, le principali porte d’accesso alla città e soltanto in Oltrarno sono sopravvissuti alcuni tratti di mura, completi di torri. Ma per fortuna esiste un libro, scritto da Andrea e Fabrizio Petrioli, che permette di ammirare questa possente cinta, si chiama “1333: Firenze dove passavano le ultime mura”. I due fratelli, appassionati di storia locale, Toscana e soprattutto l’area fiorentina, hanno costituito un archivio composto di immagini di libri, riviste d’epoca e soprattutto oltre 25 mila cartoline, che abbracciano un periodo compreso tra la fine dell’Ottocento agli anni ’50 ’60 del Novecento. E grazie a quest’archivio hanno realizzato un viaggio tra porte e piazze, strade e monumenti, affiancando ai fatti storici e alle curiosità una selezione esclusiva di fotografie dell’Otto e Novecento.

 

 

ANDREA PETRIOLI / FABRIZIO PETRIOLI

 

Sarnus, 2017

pp. 176, euro 12,00

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